All’interno di First Step, in collaborazione con l’ Accademia di Belle arti di Verona
opere e testi di Agnese De Pedrini
HSP è una sigla che sta per Highly Sensitive People/Person, l’alta sensibilità è una caratteristica comportamentale scoperta in America negli anni 90’ dalla dottoressa Elaine Aron e dal dottor Arthur Aron. Pur trattandosi di una minoranza questa può essere riconosciuta nel 15/20% della popolazione indistintamente tra uomini e donne. Una percentuale piuttosto alta, ma che, a mio parere, ancora non ha ricevuto il giusto riconoscimento. Questa mostra vuole essere una piccola finestra verso il mondo dell’alta sensibilità in cui io mi riconosco appieno. Negli ultimi anni, grazie ad un percorso di terapia, ho potuto studiare me stessa ed inevitabilmente anche la mia ricerca artistica è stata influenzata da questo percorso di autoscoperta. Le opere esposte non sono altro che la rappresentazione di cosa significa per me essere HSP tra le sfide di tutti i giorni e gli innumerevoli vantaggi.
Gli aspetti principali di questo tratto sono ascrivibili nell’acronimo DOES, pubblicato dalla dottoressa Aron in Psychotherapy and the Highly Sensitive Person con l’intenzione di guidare gli psicologi verso la corretta identificazione di questa caratteristica che non è una patologia e non ha nulla a che fare con i diversi disturbi comportamentali.
D) depth: profondità dell’elaborazione.
Determina il nome scientifico Sensory Processing Sensitivity ovvero Sensibilità di Processamento Sensoriale. Vengono percepiti più stimoli esterni e questi sono elaborati in maniera più profonda.
O) overstimulation: sovrastimolazione.
Elaborando molti più dettagli, la persona altamente sensibile si stanca molto più velocemente, soprattutto se si trova in situazioni complicate, intense o che durano troppo.
E) empathy/emphasis: reattività emotiva.
Maggior risposta emotiva sia ad esperienze positive che negative insieme ad una spiccata empatia.
S) subtleties: sensibilità ai dettagli.
Essere più consapevoli dei dettagli dell’ambiente, delle relazioni tra le persone, del linguaggio non verbale ecc.
Si tratta fondamentalmente di una strategia di sopravvivenza alternativa che si è conservata nel corso della storia e consiste nel “prendersi del tempo per controllare, per osservare, per riflettere e per elaborare più profondamente ciò che si sta osservando, prima di decidere cosa fare […]”1. Oltre a queste caratteristiche fondamentali e noto come queste persone sviluppino uno stretto rapporto con il proprio inconscio e abbiano spesso sogni vividi nonché una grande attrazione verso tutto quello che riguarda l’immaginazione e la spiritualità.
Per quelli che nel leggere queste poche righe e nel guardare le mie opere proveranno un senso di famigliarità cito Maria Lai: “Non importa se non capisci, segui il ritmo.”
Info:
Inaugurazione Venerdi 15 Novembre 2019 alle ore 19.30.
Mostra visitabile dal 15.11 al 24.11.19
Orari: dal Mercoledi al Venerdi 10-13 / 16-19, Sabato 10-13
Scrivere a: info@fonderia209.com